venerdì 5 dicembre 2014

๑๑๑ A mia immagine e somiglianza, l'argilla e il femminile creativo ๑๑๑



Così succede al vaso che ruota tra le mani del vasaio,
restavo argilla ma scavata, fatta per contenere.
La gravidanza è stata un tempo di perfezione all’ombra, la durata di un’asciugatura.
Eccomi pronta, argilla con un anima di ferro:
le pietre che volevano scagliarmi si sono frantumate.
da Erri De Luca, “In nome della madre”


Di tutti i tempi questo è il tempo migliore per ri.nascere, per ritrovare la forma originaria di noi stesse, per plasmare il nostro corpo nell'amore rinunciando al giudizio.

Siamo state educate ad onorare ed ammirare la creazione, ma senza poter metter mano, come se il corpo e lo spirito femminile fossero fatti per contenere e non far altro.

Eppure c'è una Dea che impasta nella nostra memoria, una Dea che crea e soffia la vita.

Secondo un mito Sumero la Dea Aruru creò il primo uomo con l'argilla, anche le fiabe cinesi ci raccontano di una Dea creatrice di uomini : Nuwa, dal corpo umano e dalla coda di drago, così come il Dio dell'Antico Testamento nella Genesi crea adamah, che nella traduzione letterale significa "terra", "suolo" :

-Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza.-, disse.

E poi creò Eva, da una costola di questa umanità originata dalla terra, ma prima di Eva secondo la tradizione della cabala ebraica ci fu Lilith, creata dall’argilla e dalla polvere come lo stesso Adamo e quindi una sua pari, un esperimento mal riuscito che pronunciò il primo No alla sottomissione, e Dio riprovò a farci di nuovo, ma anche con Eva presto avrebbe avuto un’altra delusione, la mela, il serpente e il peccato originale che separò l’uomo dalla donna, il bello dal brutto, il vero dal falso.

Fu così che la terra non fu più nostra Madre, e l’unico riferimento di creazione divenne un Dio Padre senza seni, senza vulva, senza larghi fianchi, che non viveva sulla nostra terra ma nell’alto dei cieli, un Dio che non ci somigliava per niente, che non ci voleva bene, che ci riteneva una creazione mal riuscita, e le donne piansero per generazioni alla nascita di una femmina, perché Dio che non era Dea l’avrebbe punita, come sua madre prima di lei e sua nonna prima ancora e così fino al primo parto che vide il dolore della lacerazione del corpo femminile.

Come potevamo riconoscere il Divino nel nostro corpo, dentro di noi, se il Divino stesso non ci riconosceva?

Come potevamo riconoscerci creatrici di vita, di idee, di progetti se eravamo state concepite da Dio senza usare la terra ( argilla o creta che diede vita ad adamah) ma da un pezzo che avanzava di corpo maschile?

Quella Dea che impasta e crea è però rimasta nel nostro ricordo ancestrale, non l’abbiamo mai veramente dimenticata, anche se non sapevamo riconoscerla in noi, non sapevamo darle una forma; la sua voce, e l’eco dei suoi sussurri non abbiamo mai smesso di ascoltarlo.

Una delle qualità femminili più pericolose per il patriarcato è proprio la CREATIVITA’, poiché è sintomo di una energia femminile in movimento, sintomo di recupero della propria identità e del proprio potere originario.

L’energia della creatività è custodita nel nostro grembo, è energia primaria, energia sessuale, quella che nel mito vide Lilith ribellarsi ed Eva mordere la mela, è l’energia che ci restituisce il senso profondo del Divino che vive in noi.

Il femminile creativo riconosce nel proprio grembo il potere di accogliere l’energia senza forma e creare un corpo, così come la Dea antica mischiava sangue e argilla creando l’umanità.

Non siamo più contenitori in attesa di un Dio barbuto che ci riempia di vita, ma nasciamo già piene di possibilità di creazione, degne di incarnare la Divinità nel suo aspetto maschile e in quello femminile, il peccato che mai abbiamo commesso non ci appartiene più e il nostro corpo è guarito dallo sguardo accusatore che ci condannò alla sofferenza.

La CREATIVITA’ femminile è guarigione e liberazione, CREANDO affermiamo che non crediamo più di essere costole di adamo ma nate dalla sua stessa sostanza, dall’argilla ( la parola argilla deriva da un identico termine latino argilla, argillae che a sua volta proviene dal greco àrgilos, che semanticamente deriva da argò – aergòs- érgon, che in italiano corrisponde a opera, ma anche a operazione e ad energia ) che vive ancora nel nostro dna in attesa di essere riconosciuta come Madre primaria , la metà dell’alito divino che ci abita.

Ed è proprio dall’argilla che noi ricostruiamo il mito della creazione, dalle nostre mani e dalla terra impastata con l’acqua, facciamo la Dea a nostra immagine e somiglianza, ci riconosciamo in essa, e rendiamo il nostro corpo Sacro, non rinunciamo a Dio ma lo beatifichiamo allattando la sua fame con i nostri seni, accogliendolo nel grembo, facendolo nascere dalla nostra caverna primordiale.

Se proprio un giorno dovrò raccontare a mio figlio il mito della sua creazione, voglio raccontargli di quando con la terra e l’acqua creai il mio corpo, di quando con immenso amore accolsi l’alito di vita del maschile nel mio ventre, di quando la terra fu fecondata dal cosmo e nacque la sua prima cellula fatta di madre e padre, fatta di Dio e Dea.

Impastiamo l’argilla in cerchio celebrando il Solstizio, ricordando la nascita della Luce sulla Terra, ricordando di quando Dio e Dea alito ed energia si impastarono insieme e nacque la Vita.




Selva Della Luna

** Nel Nome della Madre vi invita a celebrare il Solstizio D'inverno il 21 Dicembre, Roma
nel workshop è compreso il laboratorio di argilla condotto da Barbara Bernardi
per informazioni e prenotazioni
selvadellaluna@gmail.com

qui trovate la locandina con programma completo del workshop
https://www.smore.com/xqmsh-cerchio-del-solstizio-d-inverno








2 commenti:

  1. Ciao. Mi piace molto il tuo blog.
    Se mi permetti vorrei proporti la lettura del mio romanzo "Nel nome di Mia Madre". Ti lascio il link dove trovi il libro in formato ebook. Ti va di farmi un po' di pubblicità? Grazie mille. http://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=nel%20nome%20di%20mia%20madre&sprefix=nel+n%2Caps

    Paola

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  2. Bellissimo il blog e forte l'energia che traspare. Sono Elena della prov. di MB. Con altre donne ho dato vita ad un piccolo cerchio di condivisione e lavoro interiore con espressivita artistica. Anche noi sabato 13 abbiamo plasmato la creta!!!! Mi piacciono questi sincroni. Fra poco uscirà un mio lobro " Sogni nel Risveglio" ... se vorrete curiosare....
    Buon cammino e buon solstizio!!!
    Elena Porro - Spazio Donna

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